Didattica 

Prova finale

Regolamento della prova finale*

* In base al Regolamento didattico 2020-2021; per il Regolamento della prova finale in base a Regolamenti didattici precedenti, si rinvia ai testi degli stessi Regolamenti consultabili nella sezione “Normativa”.

 

Art. 1 – La prova finale

La prova finale (tesi di laurea magistrale) può essere sostenuta solo dopo aver conseguito nella LM 99 cfu utili. Consisterà nella discussione di una dissertazione scritta, elaborata sotto la guida di un docente relatore, in una qualsiasi disciplina inclusa in uno dei settori scientifico-disciplinari previsti tra le Attività caratterizzanti e affini all’Ordinamento del CdLM ITAL. La dissertazione dovrà avere il respiro di una monografia scientifica, dimostrare un’informazione approfondita sull’argomento prescelto e sugli studi al riguardo, nonché adeguate capacità d’impostazione metodologica e di orientamento critico, e fornire contributi almeno in parte originali.

Art. 2 – Il Relatore

Relatore della tesi può essere qualsiasi docente che, al momento dell’assegnazione dell’argomento, impartisca ufficialmente, anche per condivisione e mutuazione, uno degli insegnamenti presenti nella programmazione didattica del CdLM ITAL. Limitatamente ai SSD dell’area specifica degli studi italianistici, ossia L-FIL-LET/10 (Letteratura italiana), L-FIL-LET/11 (Letteratura italiana contemporanea), L-FIL-LET/12 (Linguistica italiana) e L-FIL-LET/13 (Filologia della letteratura italiana), Relatore può essere anche un docente che, al momento dell’assegnazione dell’argomento, impartisca ufficialmente un insegnamento per i suddetti SSD in altri CdS dell’Università di Pisa. Al laureando è assegnato un secondo Relatore, che esamina la tesi nella sua forma definitiva e ne riferisce alla Commissione nella seduta di laurea: il secondo Relatore può essere un docente interno al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica oppure un docente esterno, ma in questo caso deve necessariamente essere un docente in servizio presso l’Università di Pisa. Il Relatore della tesi può indicare un terzo Relatore, che abbia collaborato a seguire il candidato: il terzo Relatore può essere un docente esterno al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e all’Università di Pisa o un esperto del settore che abbia seguito la ricerca svolta dal candidato. In questi casi il terzo Relatore entra nella Commissione per il singolo candidato, come previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo.

Art. 3 – La Commissione

La Commissione esaminatrice per la prova finale di Laurea Magistrale, nominata dal Direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, è costituita ai sensi del Regolamento didattico d’Ateneo.

Art. 4 – Il voto di laurea

Il voto di laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode. La votazione risulterà dalla media ponderata (rapportata a 110) degli esami sostenuti nel biennio ai fini del conseguimento del titolo (e degli eventuali esami soprannumerari conseguiti nel triennio e riconosciuti come validi in ambito magistrale dal Consiglio di CdS), limitatamente a quelli che comportino una valutazione in trentesimi, e dalla valutazione della carriera e della tesi di laurea magistrale da parte della Commissione.

Alla media ponderata potranno essere aggiunti fino a un massimo di 8 punti, così ripartiti:

  • un massimo di 6 punti in considerazione della valutazione della tesi di laurea magistrale e della relativa discussione (sufficiente = 1, discreto = 2, buono = 3, distinto = 4, ottimo = 5, eccellente = 6);
  • un massimo di 2 punti in considerazione della carriera e del curriculum di studi del biennio magistrale, con particolare riferimento alla conclusione degli studi entro i tempi regolamentari del Corso.

Nel caso in cui il risultato numerico derivato dalle precedenti operazioni sia uguale o superiore a 110, la Commissione ha la facoltà di assegnare la lode, in relazione esclusiva al valore del lavoro svolto per la tesi di laurea magistrale e alla originalità dell’elaborato se considerato degno di pubblicazione, ma a condizione che il voto sia unanime.