Mercoledì 8 ottobre 2025, alle ore 14:15 in aula PS4 del Polo Fibonacci (via F. Buonarroti, 3) e on-line via Microsoft Teams si terrà il seminario di cultura digitale di Simone Fagioli (Società italiana di antropologia e etnologia) dal titolo Prolegomeni ad un corso di scrittura creativa per macchine intelligenti.
Nell’approccio all’Intelligenza artificiale la maggior parte delle riflessioni verte su cosa sia in senso ampio questa intelligenza, se una “macchina” può “pensare” come un umano e se nella linea delle riflessioni di Alan Turing macchina ed uomo siano oggi indistinguibili.
È possibile che l’IA si ponga nell’ambito del problem solving più che in quello del ragionamento puro, in una linea dove la “creatività” viene ancora vista come un processo meccanico e freddo, pur i risultati di alto livello, ad esempio nel campo della grafica.
È possibile insegnare agli umani ad essere creativi? Certo, pur con la presenza di persone più o meno predisposte, si può stimolare all’invenzione, all’azione, a immaginare tutto quello che si vuole, possibile e impossibile. Ed allora perché non insegnare agli algoritmi ad essere creativi?
Nel 2025 un algoritmo può scrivere un romanzo? Se lo si chiede come compito brutale ad un modello di IA la risposta è no. Ma se si “organizza” un corso di scrittura creativa solo per le “macchine” la risposta è, alla fine del percorso, sì.
Un corso di scrittura creativa per macchine intelligenti è una sfida: in un clima di sempre più marcato pessimismo su cosa sia e cosa possa fare l’IA è assolutamente necessario essere propositivi.
Ma anche lo sviluppo di una consapevolezza del rapporto uomo/macchina, in un intreccio di rimandi dove le macchine possono pensare come umani, ma allo stesso tempo gli umani possono pensare come macchine, in un reciproco arricchimento.
Il seminario, dialogando in diretta con più modelli di Intelligenza artificiale, mostrerà ai partecipanti le sfide di addestrare le “macchine” ad essere creative, sviluppando insieme narrazioni del tutto originali, sia partendo da basi di dati coerenti e “storici”, sia a voler andare a ruota libera, ma appunto con la necessità sempre di interagire in modo coerente con il modello e non inserendo dati in modo casuale, ritenendo che le macchine sappiano già tutto.
Il seminario, aperto al pubblico, è corso istituzionale del corso di laurea magistrale di Informatica umanistica.