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Senza ghetto. Il caso di Pisa e Livorno – 8 marzo 2022

Martedì 8 marzo alle 17:30 presso la Gipsoteca di Arte Antica dell’Università di Pisa (piazza San Paolo all’Orto, 20) le curatrici della mostra del MEIS Oltre il ghetto. Dentro&Fuori, Carlotta Ferrara degli Uberti (Università di Pisa) e Sharon Reichel (MEIS) terranno la lectio Senza ghetto. Il caso di Pisa e Livorno.

Moderate da Alessandra Veronese (CISE), le due curatrici racconteranno il caso straordinario di Pisa e Livorno, le due città italiane che non videro il confinamento degli ebrei negli angusti spazi del ghetto tra il XVI e il XIX secolo.

I posti in Gipsoteca sono limitati: per prenotare scrivere a ufficio.stampa@meisweb.it

Sarà possibile assistere all’evento in streaming sul canale YouTube dell’Università di Pisa. L’attività è organizzata dall’Università di Pisa e dal Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici (CISE) in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS).

Per saperne di più

Oltre il ghetto. Dentro&Fuori

L’esposizione – curata da Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel e allestita dallo Studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni – racconta la storia degli ebrei italiani nel periodo che va dal confinamento all’interno dei ghetti (con l’istituzione del primo, a Venezia, nel 1516) all’inizio del Novecento.

Oltre il ghetto. Dentro&Fuori, che ripercorre i momenti cruciali della storia moderna visti dalla prospettiva dell’esperienza ebraica, viene costruita attraverso materiali e opere eterogenee provenienti da tutta Italia e dall’estero, come l’imponente dipinto Ester al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci – prestito del Palazzo del Quirinale –, Interno della sinagoga di Livorno di Ulvi Liegi e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi ad opera di Vittorio Corcos (entrambi provenienti dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno).

Il percorso della mostra è integrato da oggetti che testimoniano la vita ebraica quotidiana, come la porta dell’Aron Ha-Qodesh, l’Armadio sacro dorato in legno intagliato, di una delle sinagoghe del ghetto di Torino che venne donato nel 1884 dalla Università Israelitica locale al Museo Civico di Torino, o le testimonianze di impegno personale, rappresentate per esempio dal baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo. Si snoda così il pensiero alla base della mostra e dell’intero Museo, che affianca a un rigoroso approccio storico e a un significativo riferimento all’arte, contributi di taglio sociologico, aprendo anche alla dimensione individuale e personalissima, che risuona ancora oggi di grande attualità.

La mostra è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, The David Berg Foundation, Fondazione Guglielmo De Lévy, TPER e il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara. Si ringraziano la Fondazione CDEC e il compianto Ambasciatore Giulio Prigioni.

Allegati

Locandina