Il Dipartimento è lieto di annunciare il Focus Romania all’edizione 2019 del Pisa Book Festival (che si terrà dal 7 al 10 novembre), un’edizione in cui la letteratura romena è una delle invitate principali insieme alla letteratura portoghese e in cui l’Europa figura come ospite d’onore.
Col titolo Superare il Muro, superare il passato: in Europa/con l’Europa/verso l’Europa, il Focus sulla Romania nasce in coincidenza con un anniversario speciale: un po’ ovunque sul Vecchio Continente celebriamo trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, che nel nostro immaginario collettivo è diventato il simbolo del crollo delle dittature nei paesi dell’Europa Centrale e dell’Est.
La letteratura romena è un testimone particolare di questo bivio della storia, poiché la Romania ha conosciuto per quarant’anni i rigori e le privazioni di uno dei più drastici regimi totalitari cui erano sottoposti i paesi satelliti dell’URSS.
Vi invitiamo a scoprire i nomi degli autori invitati e i libri che saranno presentati, gli incontri dedicati alle sfide e all’importanza della traduzione in prospettiva inter- e multiculturale, nonché alla riflessione sul ruolo del traduttore e, infine, i momenti di lettura bilingue ai quali prenderanno parte gli scrittori Radu Pavel Gheo e Claudiu Florian accompagnati dal loro traduttore.
In allegato la locandina che riassume la partecipazione della letteratura romena all’edizione 2019. Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito del Pisa Book Festival.
Nei giorni 6 e 7 novembre, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli studi di Firenze (via San Gallo, 10), si svolgerà il colloquio internazionale interdisciplinare La coscienza ecologica in Roma antica: nascita ed evoluzione.
Le Biblioteche di Antichistica, linguistica, germanistica, slavistica e Filosofia e Storia, insieme al Centro Filippo Buonarroti, organizzano una serie di iniziative volte a far conoscere pagine molto importanti ma neglette della storia della resistenza tedesca al nazismo.
Alla mostra itinerante “Resistenza operaia a Berlino 1942-1945 – Saefkow-Jacob-Bästlein”, allestita nelle due biblioteche e visibile fino al 1° dicembre prossimo, si affiancheranno due giornate di approfondimento con docenti e ricercatori del nostro Ateneo oltreché di Università tedesche.
SAVE THE DATE! – 23 ottobre 2019 – UN’OCCASIONE DI INCONTRO COL MONDO DEL LAVORO PER ACCRESCERE LE COMPETENZE TRASVERSALI DI STUDENTI E LAUREATI DI UNIPI
Riparte il Samsung Innovation Camp, un percorso completo e gratuito rivolto anche agli studenti e ai laureati dell’area umanistica. L’edizione di quest’anno, promossa da Samsung in partnership con Randstand Italia S.P.A e Accenture S.P.A., vede la collaborazione dell’Unione Industriali di Pisa e il coinvolgimento di aziende del territorio. L’Università di Pisa è tra gli Atenei italiani che hanno aderito al progetto.
Il corso offre una formazione sulle principali discipline digital, utili in ogni settore del mondo del lavoro. I partecipanti potranno arricchire il proprio profilo acquisendo competenze in ambiti quali il marketing, la comunicazione, il business, il data analytics, l’uso innovativo delle tecnologie, la privacy e la sicurezza online.
Il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica aderisce all’iniziativa e, in collaborazione con l’Ateneo, promuove un momento di presentazione alla presenza dei manager Samsung.
L’appuntamento con i manager Samsung è mercoledì 23 ottobre 2019, h. 15.20 in Aula B1 di Palazzo Boilleau (Via S. Maria, 85). L’incontro, della durata di 20 minuti, è aperto a tutti gli interessati.
Una presentazione più ampia sarà offerta alle ore 13.00 dello stesso giorno presso l’Aula Convegni Polo Piagge.
Mercoledì 16 ottobre 2019, dalle ore 10 presso il Centro Congressi Le Benedettine (piazza San Paolo a Ripa d’Arno, 16), si svolgerà la giornata di studio Chlebnikov e l’Italia.
Dopo i saluti del prof. Rolando Ferri e del prof. Stefano Garzonio, l’evento sarà articolato in tre sessioni:
La pittrice Vera Chlebnikova e la pittura italiana degli anni 1910-1930
Il maestro Michele Esposito e la famiglia Chlebnikov tra Castellammare e Dublino
Dal 17 al 19 ottobre, presso l’Aula Magna di Palazzo Boilleau, si terrà un convegno su Leonardo e il ‘900. Storia e mito.
Il convegno è organizzato da Simonetta Bassi e Antonietta Sanna in occasione delle celebrazioni del V centenario della morte di Leonardo.
Il convegno intende mostrare come alcune delle figure chiave del Novecento europeo hanno affrontato l’opera di Leonardo talvolta combattendo il mito talvolta incoraggiandolo.
Negli ultimi decenni l’immagine di Leonardo da Vinci quale genio universale e polimorfo, straordinario anticipatore (quando non fondatore) della scienza moderna, ideatore di macchine che la tecnica avrebbe concretamente realizzato solo secoli più tardi, è stata infatti messa radicalmente in discussione e anzi svelata nella sua natura essenzialmente ‘mitica’. Gli studi improntati ai più aggiornati criteri di rigore filologico e a una rinnovata attenzione all’analisi linguistica hanno cercato di rimuovere gli stereotipi che avevano a lungo impedito una comprensione storicamente fondata della ricchissima riflessione affidata dall’artista filosofo al suo lascito manoscritto.
Dopo un primo seminario di studio dedicato ai “Barbablù Europei” (ottobre 2018), il gruppo di lavoro composto da Alessandro Cecchi, Fausto Ciompi, Serena Grazzini, Daniela Pierucci, Marina Riccucci, Francesca Romoli, Barbara Sommovigo e Valeria Tocco ha continuato a studiare le riscritture letterarie e artistiche della fiaba di Barbablù, coinvolgendo colleghe e colleghi di altre università italiane e straniere.
I risultati di questa indagine verranno presentati al convegno internazionale Barbablù. Trasposizioni del mito in letteratura e nelle arti, che si svolgerà a Pisa, presso il Palazzo Boilleau (via Santa Maria, 85) dal 9 all’11 ottobre 2019.
Oltre ai contributi scientifici, il 9 pomeriggio è prevista la lettura scenica Chi ha paura di Barbablù? curata da Barbara Sommovigo e realizzata in collaborazione col Teatro Verdi di Pisa; il 10 pomeriggio Elena Randi (Padova) intervisterà Jan Minarik, stretto collaboratore di Pina Bausch e già interprete del protagonista maschile della pièce Blaubart, tappa fondamentale nel percorso di ricerca dell’importante artista tedesca che con il suo Tanztheater Wuppertal rivoluzionò la scena artistica internazionale.
«[…] il passaggio di questa atroce vicenda nella sfera stilizzata della fiaba, è stato un modo per rimuovere l’incubo, per non fare i conti con l’umanità, vorremmo dire con la ‘normalità’ di Gilles. Per molti secoli, la cultura occidentale si è rifiutata di affrontare il mostruoso, confinandolo nell’eccezionalità del caso limite, oppure ‘consumandolo’ come gioco intellettuale e artistico, al pari di tante altre ‘meraviglie’ esotiche e bizzarre, stupefacenti, anche perturbanti, ma comunque sempre controllabili dalla ragione, così care a un secolo come il Seicento. Ma nel Novecento l’aggressività genetica dell’uomo si è come liberata, ha potuto dispiegare il proprio potenziale distruttivo […]. Continuamente evaso e rimandato, il confronto si impone. […] È una storia che ci sembra insondabile, immersa nei suoi angosciosi misteri, refrattaria a ogni indagine storica e psicologica; e nello stesso tempo pienamente novecentesca, contemporanea, come se soltanto oggi disponessimo degli strumenti adatti per analizzarla. […] La domanda è sempre la stessa: è questo l’uomo? […] Ancora più importante della stessa realtà storica del personaggio sono le varie maniere con cui l’Occidente […] lo ha recepito, e le domande che continua a sollevare. Il fantasma di Barbablù non può trovare riposo perché riposo conoscitivo, quindi etico, non è mai dato a nessuno: meno che mai a noi, fratelli quiescenti del ‘mostro’»
Tratto da Ernesto Ferrero, Barbablù. Gilles de Rais e il tramonto del Medioevo.
Nella Biblioteca di Italianistica e Romanistica, in occasione del XXIII Congresso dell’Associazione degli Italianisti e per rendere omaggio al professor Piero Floriani, è stata allestita una mostra con una selezione di Cinquecentine della biblioteca sul tema “Lettere e scienze”, con autori quali Ippocrate, Tolomeo, Plinio, Castiglione, e vi si potrà ammirare l’edizione facsimile del manoscritto Palatino 313 della Divina Commedia (XIV sec.).
Inoltre, solo nei giorni del convegno, dalle 8:30 alle 20:00 del 12 e 13 settembre 2019, sarà esposto al pubblico e si potrà sfogliare il prezioso volume L’Orlando furioso nello specchio delle immagini con più di cento immagini che nel corso del tempo hanno illustrato e interpretato il capolavoro ariosteo.
La mostra sarà aperta dal 12 settembre al 18 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 20:00, ingresso libero.
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